Storia dell'economia by John Kenneth Galbraith

Storia dell'economia by John Kenneth Galbraith

autore:John Kenneth Galbraith
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Business & Economics, Economic History
ISBN: 9788858679814
editore: Bur
pubblicato: 2015-06-15T22:00:00+00:00


P rappresenta il prezzo, M la quantità di moneta circolante, V la sua velocità di circolazione, M′ i depositi bancari in conto corrente, V′ la velocità di circolazione del denaro depositato in questi conti e T il numero delle transazioni, ossia, grosso modo, il livello dell’attività economica. Implicita in tutto ciò è l’idea che la velocità con cui la moneta viene spesa sia più o meno costante e che il volume degli scambi sia relativamente stabile sul breve periodo, talché un accrescimento o una contrazione di M o di M′ — grandezze verosimilmente soggette all’intervento e al controllo pubblici — influenzano direttamente il livello dei prezzi.

Nessun’altra formula matematica in tutta la scienza economica, e forse nessun’altra in assoluto, se si eccettua quella di Albert Einstein, ha goduto di fama maggiore; una fama ancor oggi intatta. Con essa fece la sua comparsa l’idea, gravemente sediziosa, che variando l’offerta di moneta nell’equazione degli scambi (mentre gli altri fattori, e specificatamente la velocità e il volume degli scambi, rimangono immutati) si può innalzare o abbassare il livello dei prezzi. I movimenti al rialzo possono venir bloccati riducendo la liquidità; e inversamente è possibile far salire i prezzi (un problema più urgente al tempo di Fisher) aumentando la liquidità. Con l’equazione degli scambi nasceva l’apparato teorico del monetarismo, che sarebbe stato l’oggetto del più intenso dibattito economico degli anni Settanta e Ottanta.

Fu questa una tappa di prima grandezza, tale da incutere persino un recente rispetto, nella storia dell’economia. In precedenza l’istinto aveva sì suggerito che gli esperimenti monetari coloniali, le emissioni cartacee delle banche jacksoniane, i Greenbacks e la libera coniazione dell’argento avessero avuto un effetto sui prezzi. Ma ora Fisher rendeva quell’istinto rispettabile, se non ancora del tutto ufficiale; e insieme con esso diveniva rispettabile l’idea che lo Stato o una qualche autorità delegata dovesse assumersi in maniera chiara e deliberata la responsabilità di governare l’offerta di moneta, controllando in tal modo il livello dei prezzi. In seguito, nei primi anni della Grande Depressione, Fisher e i suoi discepoli si trovarono al centro del processo decisionale; e invocarono — e in una certa misura crearono — un piano per arrestare la devastante deflazione dei prezzi di allora.

Con Fisher la lunga storia della moneta entra nell’èra moderna. L’equazione degli scambi è la cornice di riferimento dell’influentissima opera di persuasione svolta da Milton Friedman, di cui parleremo in seguito. Basta tenere saldamente sotto controllo l’offerta di moneta, permettendo che essa cresca solo parallelamente all’espansione di T, ossia del volume degli scambi, e i prezzi rimarranno stabili (o si stabilizzeranno nello spazio di pochi mesi). Negli anni seguenti sarebbe emerso il problema di che cosa debba propriamente intendersi per moneta nel mondo bancario moderno, in cui accanto al circolante che passa di mano in mano e ai depositi in conto corrente troviamo depositi di risparmio soggetti a prelievi mediante assegni, il potere d’acquisto delle carte di credito, linee di credito inutilizzate. E un problema ancora più serio è se ciò che si definisce come moneta possa realmente essere controllato.



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